martedì 18 marzo 2014

Vento di primavera

¶ — “DI’ COM’È EGLI?”

— “COME IL VENTO DI PRIMAVERA, CHE VALICA IL DESERTO CON PIEDI DI NEMBO RECANDO L’ODOR DEI LEONI E IL MESSAGGIO D’ASTARTE.”


Gabriele D'Annunzio, Cabiria. Visione storica del terzo secolo a. C.,
Milano, Clamor, s.d. [1914], p. 27.

lunedì 30 settembre 2013

Insegnamento estivo n. 2

Ci sono persone che quotidianamente, senza saperlo, compiono miracoli per altre persone.

Ma questi miracoli non sono impressionanti sconvolgimenti nell'ordine naturale delle cose. Possono essere piuttosto paragonati a gesti molto semplici, come riportare nel tempo un orologio che si credeva destinato da sempre e per sempre all'immobilità. Oppure come spalancare le finestre di una camera in cui non ci si è mai avventurati, per darle luce e aria buona e poter così capire meglio le meraviglie o gli orrori che contiene.

Le nostre anime sono un po' come grandi case con un numero elevatissimo di camere ma la quotidianità, in cui spesso restiamo ingabbiati, ci fa dimenticare dell'esistenza di molte di esse obbligandoci a frequentare sempre le stesse.

A volte, però, in primavera arriva un ospite inatteso che, con la sola sua presenza, il suo sorriso e poche parole, ti porta dove non sei mai stato e ti fa vedere e sentire ciò che non hai mai visto né sentito.