lunedì 18 maggio 2009

Dilemma

Mah, io mi domando perché realizzare un'opera, quando è così bello sognarla soltanto.


Pier Paolo Pasolini, IL DECAMERON, 1971

domenica 17 maggio 2009

Dalla Fiera del Libro

Venerdì scorso ho visitato la Fiera del Libro di Torino "in solitaria". E quest'anno più che per i libri sono andato per ascoltare. Invece del solito pellegrinaggio tra gli stand delle case editrici per una pantagruelica abbuffata di titoli, copertine e sinossi di libri, ho preferito seguire diversi incontri e conferenze organizzati nell'ambito della Fiera e mi sono riservato il tempo libero tra un appuntamento e l'altro per passeggiare tra gli stand. Devo dire che è stata una formula vincente. Ecco gli eventi a cui ho partecipato:


  • Ore 10,30 - Siamo solo molecole? Tra scienza e fede, Darwin oggi e domani. A proposito di Francesco Ayala, Dono di Darwin alla religione, Jaca Book; Valter Danna-Alberto Piola, Scienza e fede: un dialogo?, Effatà. Sono invervenuti: Ugo Amaldi, Michele Luzzatto, mons. Luciano Pacomio. Intrigantissimo!! Sarei rimasto ad ascoltare per ore. [Video intervista a Michele Luzzatto].

  • Ore 12 - Segreti e scoperte dall'antico Egitto. Lectio magistralis di Zahi Hawass. Interessante, ma mi aspettavo di meglio: il dott. Hawass ha un culto della propria personalità molto evidente...

  • Sonya OrfalianOre 16 - Omaggio al Caucaso Meridionale. Dall'Armenia: Sonya Orfalian. Presentazione del libro La cucina d'Armenia, Ponte alle Grazie. Interessantissimo. La scrittrice ha un fascino magnetico.

  • Ore 17,30 - Scrittori dal mondo. "Ultima notte ad Alessandria". Presentazionde del romanzo di André Aciman. Con l'autore sono intervenuti: Emmanuelle de Villepin, Elena Loewenthal (uno dei miei miti) e Wlodek Goldkorn. Conversazione un po' salottiera ma interessante.

  • Ore 21 - Reading delle più belle pagine della narrativa egiziana d'oggi. Purtroppo a questo evento c'ero solo io, così il reading non si è tenuto e la prof. Francesca Corrao mi ha donato le fotocopie dei testi che dovevano essere letti.

Per chiudere, ecco i quattro (quest'anno mi sono davvero tenuto) libri che ho acquistato:


venerdì 1 maggio 2009

Traduzione di "Πετάμε"

Qui di seguito trovate la traduzione del testo della canzone Πετάμε di Kristi Stassinopoulou inserito insieme al video in un post di qualche giorno fa.


Un grazie speciale a Isabella per essersene occupata.


Voliamo

Sulla luna cammineremo insieme
Una sera in una qualche altra nostra vita
Il buio si alternerà alla luce
Ma nel tempo non ci sarà dietro davanti

Senza peso ogni passo audace
Dentro al caos in un infinito fluido
Voliamo

Intorno intorno pianeti sconosciuti scorrono
Le stelle brillano e spargono dorata polvere di stelle

Senza peso il corpo è spirito
Senza materia nella patria lontana
Voliamo

Per il futuro ci diamo appuntamento questa sera
Ci ritroveremo nel paese della mente

Voliamo...

martedì 28 aprile 2009

Diritto

In Giappone, dove una lite in giudizio è un disdoro, come nella Cina tradizionale, trascurabile è il numero e il prestigio dei patrocinanti legali. Per ogni civilista giapponese, ce ne sono cento in Inghilterra! La prosperità sociale è ancora oggi in parte dovuta alla scarsità del lavoro giudiziario (cfr. Land without Lawyers, su «Time», 1° agosto 1983). Il primo esotista americano in Giappone, Lafcadio Hearn ammirava questa assenza di contese giudiziarie, uno degli elementi della quiete trasognata che l'aveva affascinato fino a fargli cambiare nazionalità, ma nel postumo Japan: An Attempt at Interpretation (1904) la riconduceva ad una terribile millenaria oppressione che aveva sradicato l'individualità dei Giapponesi. Né la narrativa locale né la storia civile del paese testimoniano però di scarsa individualità in Giappone e sicuramente l'assenza di spirito causidico è semplicemente dovuta alla preminenza della ratio legis sugli altri principi ermeneutici, che a sua volta è un prodotto del sincretismo interessato ai significati e non alle modalità espositive. Come esempio di eccelsa giurisprudenza la tradizione cinese porta un responso attribuito a Confucio. Tizio mutua una somma a Caio. Alla scadenza Tizio deve rivendicarla in giudizio. Caio dichiara che alienando tutto, anche la moglie e i figli, non riuscirebbe a pagare più dei due terzi del dovuto. Il giudice accerta che dice la verità e gli comanda di pagare un terzo del debito. Con la motivazione seguente: fu imprudente Tizio nel concedere il mutuo da un verso e dall'altro, condannando Caio a versare i due terzi, lo si getterebbe allo sbaraglio, potrebbe anche diventare un bandito e vendicarsi di Tizio, mentre se liquida un terzo del dovuto, può continuare a vivere, ma lavorando accanitamente e senza trovare più nessuno che gli impresti denaro; Tizio è d'altronde ricco e può reggere alla perdita. La pace, fine e significato d'ogni norma è così stabilita (A. Lavagna, Il nuovo codice penale della Repubblica della Cina, su «Asiatica», Roma, III, 1936, pp. 118-133).


Elémire Zolla, VERITÀ SEGRETE ESPOSTE IN EVIDENZA,
Venezia, Marsilio, 1996, p. 12, nota 6.