sabato 20 dicembre 2008

Carme

Finalmente ho terminato il progettino che ha portato via il mio (pochissimo) tempo libero negli ultimi giorni: la pubblicazione su Wikisource dell'anonimo carme dedicato a mons. Filippo Artico in occasione della sua elezione a vescovo di Asti. Si trova qui. La versione pdf dell'originale è invece qui.

mercoledì 10 dicembre 2008

Consumatum est

Oh! Se questa mia carne troppo, troppo solida si dissolvesse, fondesse e sgelandosi si sciogliesse in rugiada!


W. Shakespeare, AMLETO, Atto I, scena II

Lo dico sinceramente: non considero niente di più feroce della banalissima televisione. [...]
Io vedo chiaramente il terrore negli occhi degli annunciatori e degli intervistati ufficiali. Non va pronunciata una parola di scandalo, praticamente non può essere pronunciata una parola, in qualche modo, vera.


P. P. Pasolini

martedì 9 dicembre 2008

Proclama

In uno degli archivi che ho riordinato ho avuto la ventura di trovare una copia eccezionalmente ben conservata del proclama del re Carlo Alberto per l'adozione della basi del nuovo Statuto e così, vista l'importanza storica del documento, l'ho digitalizzata in modo da ottenerne una copia a grandezza naturale (43,5 x 62,5 cm.) e ad alta risoluzione (300dpi).


Cliccando qui si possono trovare varie versioni (pdf, jpg, tif, psd) del file immagine pronte per essere scaricate.


Sul solito buon Scribd ho caricato la versione pdf, della quale si può vedere un'anteprima qui sotto.


Infine su Wikisource ho pubblicato il testo del documento.


Proclama di Carlo Alberto, re di Sardegna, per l'adozione delle basi del nuovo Statuto



P.S.: ho aggiunto nella barra a sinistra un link alla mia pagina personale su Wikisource, dove si trova l'elenco completo e aggiornato dei miei contributi a quel progetto.

domenica 30 novembre 2008

sabato 29 novembre 2008

Sull'estetica di Arvo Pärt

Quando Pärt ha detto, in un'intervista, che il carattere oggettivo della sua musica è il risultato della rigorosa adesione alle regole che lui stesso ha scelto, non lo si deve intendere come una specie di esistenzialismo che lascia alle note e ai suoni la loro vita e rinuncia a controllarli. Il discorso dell'oggettività rimanda a un comportamento che fa sì che il soggetto si ritragga non per essere eliminato, ma per aprirsi a influssi esterni: nel caso specifico, all'oggetto linguistico. La convinzione che il soggetto venga in tal modo perfezionato, che si tiri indietro e che dia fiducia a forze che agiscono esternamente, è in ultima analisi un atteggiamento religioso profondo. [...]


ARVO PÄRT ALLO SPECCHIO, a cura di Enzo Restagno,
Milano, Il Saggiatore, 2004, p. 163