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lunedì 5 aprile 2010

The Berlusconi Show



Un documentario di Mark Franchetti
Realizzato per BBC Two,
secondo canale televisivo del servizio pubblico britannico

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Traduzione della pagina ufficiale del documentario:

Tra scandali sessuali, divorzio e una brutale aggressione, il 2009 è stato un anno difficile per Silvio Berlusconi. Il reporter Mark Franchetti è tornato nel suo paese di nascita per valutare uno dei più controversi e teatrali leader del mondo. Franchetti ha trovato un'Italia divisa tra quelli che amano Silvio e quelli che lo odiano.

La sua storia suona come una soap-opera ma, malgrado le gaffes pubbliche e gli scandali, malgrado le accuse di collusione con la Mafia e di corruzione finanziaria, Berlusconi sembra prosperare davanti alle avversità. Pochi altri leader potrebbero sopravvivere - Berlusconi può continuare a sfidare i suoi critici?

sabato 20 febbraio 2010

Videocracy

"Io non ho fatto un film su Berlusconi. Di lui si parla già troppo. È un film sull'Italia di oggi nella sua versione più inquietante, così come l'ho percepita io. Su una parte di Italia che ha creato un sistema televisivo che ha avvolto e dominato l'altra metà. L'Italia dei trent'anni del berlusconismo. Dove la figura di Berlusconi è come un'entità onnipresente.
Chi si aspetta un'inchiesta su Berlusconi non la troverà. Perché in tutta questa ossessione mediatica sulle vicende giuridiche di Berlusconi, vicende per le quali dovrà un giorno rispondere nei tribunali, a me interessa parlare di un crimine molto più grosso. Un crimine per il quale Berlusconi non dovrà mai rispondere in un aula di tribunale. Perché non c'è niente di illegale nell'affondare culturalmente e moralmente un paese nella melma delle banalità, o come hanno scritto sul quotidiano Expressen in Svezia, nella scia del dibattito sorto intorno al film, parafrasando, Banalrepubliken. La repubblica del banale".


Erik Gandini, "Videocracy libro",
in VIDEOCRACY. COME TUTTO È COMINCIATO, a cura di Andrea Salerno,
Roma, Fandango Libri, 2009, pp. 81-82.


Scheda del libro su anobii.com

Link:

domenica 13 settembre 2009

La dittatura del sorriso


Diktatur des Lächelns
Italien unter Silvio Berlusconi

Un documentario di Michael Busse e Maria-Rosa Bobbi
Realizzato per il programma "Menschen und Mächte"
di ORF2, secondo canale della tv pubblica austriaca

Parte 1 - Parte 2 - Parte 3 - Parte 4 - Parte 5



Continua il vile attacco dei mezzi di informazione stranieri a Sua Eccellenza, il cavaliere Silvio Berlusconi, il miglior presidente del Consiglio che l'Italia abbia potuto avere in 150 anni della sua storia. Questo documentario è l'ennesima prova che la stampa estera, da quella statunitense a quella della maggior parte dei Paesi europei, è in mano a occulti manipolatori comunisti. La peste del Socialismo sta purtroppo dilagando a tutti i livelli, corrompendo con la sua violenza iconoclasta le menti più candide. Ma Sua Eccellenza, autentico faro di libertà e indefesso propugnatore di vera democrazia, con la sua opera instancabile continuerà a impedire che questo morbo mortifero attecchisca nella nostra bella e fiera Italia. Eia!
Qualche giorno addietro, durante una conferenza stampa concessa graziosamente alla stampa internazionale, un giornalista spagnuolo, evidentemente fanatico comunista, ha osato provocare Sua Eccellenza domandandogli se non sia meglio per il bene del Paese che Egli si dimetta. Quale insolenza! Che poca creanza! Ma il cavaliere Berlusconi, con quell'arguzia e finezza di eloquio che da sempre lo contraddistinguono, ha saputo rispondere da par suo al villano, costringendolo così a un vergognoso silenzio. Quale faustissima sorte ha fatto dono all'Italia di un sì preclaro statista! Vivat! Vivat!


N.d.a.: E con questo un posto al Cinegiornale Luce non me lo leva nessuno! ^_^;


lunedì 29 giugno 2009

Documentario sulle abitudini del caimano


Citizen Berlusconi
The Prime Minister and the Press

Un documentario di Andrea Cairola e Susan Gray
Realizzato da Stefilm per il programma "Wide Angle"
di Wnet Thirteen New York, la maggiore emittente
della tv pubblica statunitense

Parte 1 - Parte 2 - Parte 3 - Parte 4 - Parte 5



Non c'è bisogno di cambiare la Costituzione: le leggi, le procedure si possono anche rispettare. Non è necessario cambiarle, visto che con il potere della televisione, che non esisteva ai tempi di Mussolini, e il potere della radio e della stampa, si può trasformare la democrazia in un contenitore vuoto.


La sostanza è andata persa o si perderà.

Giovanni Sartori