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giovedì 6 ottobre 2011

#DADApoem n. 1

T'amo come un gattino
ama la cenere in un camino.
T'amo come un bambino
ama la cipria e il suo piumino.

mercoledì 22 aprile 2009

Η ευτυχία της ζωής






Η ευτυχία της ζωής
είναι εδώ και τώρα
Μη περιμένεις να τη βρεις
όταν περάσει η μπόρα
Κάθε σταγόνα της βροχής
είναι και μια ευλογία
κι η λάμψη κάθε αστραπής
μια ξαφνική σοφία
που σου ξεπλένουνε τον νου
απ' τ' άχρηστα τερτίπια
ενός πολύπλοκου μυαλού
που κρύβει την αλήθεια

Άνεμος φυσά
φτερό είμαι και πετάω
Βρέχει και βροντά
ρυάκι είμαι και πάω
Γίνομαι φοτιά
μια σπίθα όταν μ' ανάψει
Χώμα και κοπριά
η γη όταν με θάψει

Η ευτυχία της ζωής
είναι κρυμμένη εντός σου
θα σε βοηθήσει να το δεις
ο άλλος εαυτός σου
που σ' οδηγεί ξανά εδώ
μες στης στιγμής το τώρα
μες της ανάσας το βυθό
στης ευτυχίας τη χώρα

The joy of life
is here and now
Don't wait to find it
when the storm is over
Each drop of rain
is a blessing
and the flash of each lightning
a sudden wisdom
that cleanses the intellect
form the useless ploys
of a complex mind
which hides the truth

A wind blows
I am a feather and I fly
It rains and thunders
I am a stream and I flow
I become fire
when a spark lights me
Dust and dung
when the earth buries me

The joy of life
is hidden within you
You will see it with the help of
your other self
who leads you here once more
in the now of the moment
in the depth of the breath
in the land of happiness

Κρίστη Στασινοπούλου
ταξιδοσκόπιο

Kristi Stassinopoulou
Taxidoscopio


sabato 5 luglio 2008

A notte alta

Un cane abbaia
nella notte infuocata,
ma è lontano...

sabato 14 giugno 2008

Primo haiga

Dopo diverse notti di lavoro finalmente sono riuscito a ultimare il mio primo haiga. Ho provato anche a stamparlo e devo dire che il risultato è andato al di là delle mie più rosee aspettative.


lunedì 2 giugno 2008

Al di là del mare (1)

Quel che non vedo,
l'infinito oltre il mare,
d'amor m'incendia.

Cinnamologus

* * *

« Nell'oceano del Tuo amore »

O Amico, nell'oceano del Tuo amore
voglio gettarmi, e lì annegarmi, e passar oltre;
un luogo di feste voglio fare dei due mondi:
voglio percorrerli, e mi ci voglio rallegrare, e passar oltre.

Voglio gettarmi nell'oceano, e lì annegarmi,
adm più voglio essere,
voglio essere usignolo nel giardino dell'Amico,
le rose cogliervi, e passar oltre.

Voglio essere usignolo e cantare,
voglio guadagnare cuori, perdere anime al gioco,
voglio tenere la mia testa mozzata nella mano,
voglio offrirTela, al Tuo passaggio, e passar oltre.

Voglio essere usignolo, e poi andarmene,
e correr dietro i cuori,
e poi, colmo d'amore, senza posa
sfregarmi nella polvere la faccia e passar oltre.

Grazie Ti siano rese, Signore: il Tuo volto ho veduto,
ho bevuto nella coppa della Tua unione;
voglio disperder ora ai quattro venti
questa «città-del-tuo-e-del-mio», e passar oltre.

Del Tuo amore Yûnus è folle, o Signore,
è il più umile degli incurabili...
E il mio rimedio è in Te:
Te lo voglio domandare, e passar oltre.
Yûnus Emre, in "I MISTICI DELL'ISLAM – Antologia del Sufismo",
Parma, Guanda, 1991

* * *

Carrickfergus

I wish I was in Carrickfergus
only for nights in Ballygrand
I would swim over the deepest ocean,
the deepest ocean for my love to find.

But the sea is wide and I cannot swim over
neither have I wings to fly.
If I could find me a handsome boatsman
to ferry me over to my love and die.

My childhood days bring back sad reflections
of happy times spent so long ago.
My childhood friends and my own relations
Have all passed on now like melting snow.

But I'll spend my days in endless roaming,
soft is the grass, my bed is free.
Ah, to be back now in Carrickfergus,
on that long road down to the sea

I'll spend my days in endless roaming
soft is the grass, my bed is free.
But I am sick now, and my days are numbered,
come all you young men and lay me down.
Celtic Woman, A NEW JOURNEY, Manhattan Records, 2007


domenica 25 maggio 2008

Minutissimo officio apocrifo

Terrazza al sole.
Un falco alto in volo
che nulla sa.

* * *

Sul colle un nobile
pioppo. Preghiera al cielo
crepuscolare.

* * *

Nelle campagne
cattedrali notturne
per gli usignoli.

domenica 13 aprile 2008

Verità dello sguardo/Sguardo della verità


Dedico questi due testi del poeta surrealista Jean Tardieu (1903-1995) a Eros&Thanatos che mi ha dato uno spunto molto interessante di riflessione.






Monsieur monsieurSignore signore

– Monsieur, pardonnez-moi
de vous importuner:
quel bizarre chapeau
vous avez sur la tête!

– Monsieur vous vous trompez
car je n'ai pas de tête
comment voulez-vous donc
que je porte un chapeau!

– Et quel est cet habit
dont vous êtes vêtu?

– Monsieur je le regrette
mais je n'ai plus de corps
et n'ayant plus de corps
je ne mets plus d'habit.

– Pourtant lorsque je parle
Monsieur vous répondez
et cela m'encourage
à vous interroger:
Monsieur quels sont ces gens
que je vois rassemblés
et qui semblent attendre
avant de s'avancer?

– Monsieur ce sont des arbres
dans une plaine immense,
ils ne peuvent pas bouger
car ils sont attachés.

– Monsieur Monsieur Monsieur
au-dessus de nos têtes
quels sont ces yeux nombreux
qui dans la nuit nous regardent?

– Monsieur ce sont des astres
ils tournent sur eux-mêmes
et ne regardent rien.

– Monsieur quels sont ces cris
quelque part on dirait
on dirait que l'on rit
on dirait que l'on pleure
on dirait que l'on souffre?

– Monsieur ce sont les dents
les dents de l'océan
qui mordent les rochers
sans avoir soif ni faim
et sans férocité.

– Monsieur quels sont ces actes
ces mouvements de feux
ces déplacements d'air
ces déplacements d'astres
roulements de tambour
roulements de tonnerre
on dirait des armées
qui partent pour la guerre
sans avoir d'ennemi?

– Monsieur c'est la matière
qui s'enfante elle-même
et se fait des enfants
pour se faire la guerre.

- Monsieur soudain ceci
soudain ceci m'étonne
il n'y a plus personne
pourtant moi je vous parle
et vous, vous m'entendez
puisque vous répondez!

– Monsieur ce sont les choses
qui ne voient ni entendent
mais qui voudraient entendre
et qui voudraient parler.

– Monsieur à travers tout
quelles sont ces images
tantôt en liberté
et tantôt enfermées
cette énorme pensée
où des figures passent
où brillent des couleurs?

– Monsieur c'était l'espace
et l'espace
se meurt.

– Signore mi perdoni
se forse la disturbo:
che bizzarro cappello
avete sulla testa!

– Signore lei si sbaglia
perché io non ho più una testa
come volete dunque
che porti un cappello!

– E quell'abito
che lei porta, cos'è?

– Signore mi dispiace
ma io non ho più corpo
e non avendo corpo
non porto più vestiti.

– Eppure quando le parlo,
Signore, lei risponde
e ciò mi dà coraggio
a interrogarla ancora:
Signore chi sono quelle persone
che vedo riunite
e che paiono attendere
prima di incamminarsi?

– Signore sono alberi
in un'immensa piana,
che non possono muoversi
perché hanno radici.

– Signore Signore Signore
sopra le nostre teste
cosa sono questi numerosi occhi
che ci guardano nella notte?

– Signore sono stelle
ruotano su se stesse
e non guardano nulla.

– Signore cosa sono queste grida
in qualche luogo che si direbbe...
Si direbbe che qualcuno rida
Si direbbe che qualcuno pianga
Si direbbe che qualcuno soffra?

– Signore sono i denti
i denti dell'oceano
che mordono gli scogli
senza aver sete né fame
e senza ferocia alcuna.

– Signore cosa sono questi eventi
questi movimenti di fuoco
questi spostamenti d'aria
questi moti d'astri
brontolii di tamburo
brontolii di tuono
che sembrerebbero eserciti
che partono per la guerra
senza avere nemici?

– Signore è la materia
che genera se stessa
e genera dei figli
per far guerra a se stessa.

– Signore all'improvviso questo
all'improvviso questo mi confonde
non c'è più nessuno
eppure io le parlo
e lei, lei mi sta ascoltando
dal momento che mi risponde!

– Signore sono le cose
che non vedono né sentono
ma che vorrebbero sentire
e vorrebbero parlare.

– Signore entro ogni cosa
che sono queste immagini
talvolta in libertà
e talvolta prigioniere
questo pensiero enorme
dove passano forme
e dove brillano i colori?

– Signore era lo spazio
ora lo spazio
muore.



Nous voulons nous étourdir à force de lampes et de bruit. Tous nos livres, toutes nos actions ne sont remplis que du fracas des jours. Pourtant ce qui nous gouverne - instincts, imagination, rêves, passions, pouvoir créateur - plonge dans une ombre sans contrôle. Nous implorons, nous espérons la lumière, alors que, par un effet contradictoire, cette obscurité qui nous terrifie nous alimente puissamment.


Mais il y a autre chose. Cette nuit si terrible apparaît bénéfique si nous l'embrassons, les yeux ouverts, dans la vérité du regard.


Ci vogliamo stordire a forza di lampade e di casino. Tutti i nostri libri, tutte le nostre azioni sono ricolme solo del fracasso dei giorni. Eppure ciò che ci guida - istinti, immaginazione, sogni, passioni, vis creativa - affonda in un'ombra incontrollabile. Imploriamo, aspettiamo la luce, quando, per un effetto contraddittorio, questa oscurità che ci terrorizza nel contempo ci nutre prepotentemente.


Ma c'è di più. Questa notte così terribile si rivela benefica se l'abbracciamo, gli occhi aperti, nella verità dello sguardo.


venerdì 7 marzo 2008

Verità

Sei sicuro di avere ragione?
Sei veramente sicuro?
Aver "ragione" chiude le porte
alle "ragioni" degli altri.
Chi pensa che hai torto,
così come tu pensi che gli altri hanno torto,
ha torto.
Non esiste una sola ragione.
Esistono tante ragioni
tante quante sono le persone,
e lo stesso vale per i torti.
Tieni aperte le porte della tua mente
in modo che le ragioni e i torti e le cose che stanno tra di loro
possano passarvi attraverso liberamente.
Tra tutti questi relitti galleggianti,
fatti di conoscenze e credenze,
può trovarsi una gemma preziosa
che sta al di là di ogni ragione e di ogni torto,
il centro della verità cosmica.
Blawyn & Jones, I CHAKRA DEL BENESSERE, Gruppo Futura, 1997