sabato 20 febbraio 2010

Videocracy

"Io non ho fatto un film su Berlusconi. Di lui si parla già troppo. È un film sull'Italia di oggi nella sua versione più inquietante, così come l'ho percepita io. Su una parte di Italia che ha creato un sistema televisivo che ha avvolto e dominato l'altra metà. L'Italia dei trent'anni del berlusconismo. Dove la figura di Berlusconi è come un'entità onnipresente.
Chi si aspetta un'inchiesta su Berlusconi non la troverà. Perché in tutta questa ossessione mediatica sulle vicende giuridiche di Berlusconi, vicende per le quali dovrà un giorno rispondere nei tribunali, a me interessa parlare di un crimine molto più grosso. Un crimine per il quale Berlusconi non dovrà mai rispondere in un aula di tribunale. Perché non c'è niente di illegale nell'affondare culturalmente e moralmente un paese nella melma delle banalità, o come hanno scritto sul quotidiano Expressen in Svezia, nella scia del dibattito sorto intorno al film, parafrasando, Banalrepubliken. La repubblica del banale".


Erik Gandini, "Videocracy libro",
in VIDEOCRACY. COME TUTTO È COMINCIATO, a cura di Andrea Salerno,
Roma, Fandango Libri, 2009, pp. 81-82.


Scheda del libro su anobii.com

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