domenica 13 aprile 2008

Verità dello sguardo/Sguardo della verità


Dedico questi due testi del poeta surrealista Jean Tardieu (1903-1995) a Eros&Thanatos che mi ha dato uno spunto molto interessante di riflessione.






Monsieur monsieurSignore signore

– Monsieur, pardonnez-moi
de vous importuner:
quel bizarre chapeau
vous avez sur la tête!

– Monsieur vous vous trompez
car je n'ai pas de tête
comment voulez-vous donc
que je porte un chapeau!

– Et quel est cet habit
dont vous êtes vêtu?

– Monsieur je le regrette
mais je n'ai plus de corps
et n'ayant plus de corps
je ne mets plus d'habit.

– Pourtant lorsque je parle
Monsieur vous répondez
et cela m'encourage
à vous interroger:
Monsieur quels sont ces gens
que je vois rassemblés
et qui semblent attendre
avant de s'avancer?

– Monsieur ce sont des arbres
dans une plaine immense,
ils ne peuvent pas bouger
car ils sont attachés.

– Monsieur Monsieur Monsieur
au-dessus de nos têtes
quels sont ces yeux nombreux
qui dans la nuit nous regardent?

– Monsieur ce sont des astres
ils tournent sur eux-mêmes
et ne regardent rien.

– Monsieur quels sont ces cris
quelque part on dirait
on dirait que l'on rit
on dirait que l'on pleure
on dirait que l'on souffre?

– Monsieur ce sont les dents
les dents de l'océan
qui mordent les rochers
sans avoir soif ni faim
et sans férocité.

– Monsieur quels sont ces actes
ces mouvements de feux
ces déplacements d'air
ces déplacements d'astres
roulements de tambour
roulements de tonnerre
on dirait des armées
qui partent pour la guerre
sans avoir d'ennemi?

– Monsieur c'est la matière
qui s'enfante elle-même
et se fait des enfants
pour se faire la guerre.

- Monsieur soudain ceci
soudain ceci m'étonne
il n'y a plus personne
pourtant moi je vous parle
et vous, vous m'entendez
puisque vous répondez!

– Monsieur ce sont les choses
qui ne voient ni entendent
mais qui voudraient entendre
et qui voudraient parler.

– Monsieur à travers tout
quelles sont ces images
tantôt en liberté
et tantôt enfermées
cette énorme pensée
où des figures passent
où brillent des couleurs?

– Monsieur c'était l'espace
et l'espace
se meurt.

– Signore mi perdoni
se forse la disturbo:
che bizzarro cappello
avete sulla testa!

– Signore lei si sbaglia
perché io non ho più una testa
come volete dunque
che porti un cappello!

– E quell'abito
che lei porta, cos'è?

– Signore mi dispiace
ma io non ho più corpo
e non avendo corpo
non porto più vestiti.

– Eppure quando le parlo,
Signore, lei risponde
e ciò mi dà coraggio
a interrogarla ancora:
Signore chi sono quelle persone
che vedo riunite
e che paiono attendere
prima di incamminarsi?

– Signore sono alberi
in un'immensa piana,
che non possono muoversi
perché hanno radici.

– Signore Signore Signore
sopra le nostre teste
cosa sono questi numerosi occhi
che ci guardano nella notte?

– Signore sono stelle
ruotano su se stesse
e non guardano nulla.

– Signore cosa sono queste grida
in qualche luogo che si direbbe...
Si direbbe che qualcuno rida
Si direbbe che qualcuno pianga
Si direbbe che qualcuno soffra?

– Signore sono i denti
i denti dell'oceano
che mordono gli scogli
senza aver sete né fame
e senza ferocia alcuna.

– Signore cosa sono questi eventi
questi movimenti di fuoco
questi spostamenti d'aria
questi moti d'astri
brontolii di tamburo
brontolii di tuono
che sembrerebbero eserciti
che partono per la guerra
senza avere nemici?

– Signore è la materia
che genera se stessa
e genera dei figli
per far guerra a se stessa.

– Signore all'improvviso questo
all'improvviso questo mi confonde
non c'è più nessuno
eppure io le parlo
e lei, lei mi sta ascoltando
dal momento che mi risponde!

– Signore sono le cose
che non vedono né sentono
ma che vorrebbero sentire
e vorrebbero parlare.

– Signore entro ogni cosa
che sono queste immagini
talvolta in libertà
e talvolta prigioniere
questo pensiero enorme
dove passano forme
e dove brillano i colori?

– Signore era lo spazio
ora lo spazio
muore.



Nous voulons nous étourdir à force de lampes et de bruit. Tous nos livres, toutes nos actions ne sont remplis que du fracas des jours. Pourtant ce qui nous gouverne - instincts, imagination, rêves, passions, pouvoir créateur - plonge dans une ombre sans contrôle. Nous implorons, nous espérons la lumière, alors que, par un effet contradictoire, cette obscurité qui nous terrifie nous alimente puissamment.


Mais il y a autre chose. Cette nuit si terrible apparaît bénéfique si nous l'embrassons, les yeux ouverts, dans la vérité du regard.


Ci vogliamo stordire a forza di lampade e di casino. Tutti i nostri libri, tutte le nostre azioni sono ricolme solo del fracasso dei giorni. Eppure ciò che ci guida - istinti, immaginazione, sogni, passioni, vis creativa - affonda in un'ombra incontrollabile. Imploriamo, aspettiamo la luce, quando, per un effetto contraddittorio, questa oscurità che ci terrorizza nel contempo ci nutre prepotentemente.


Ma c'è di più. Questa notte così terribile si rivela benefica se l'abbracciamo, gli occhi aperti, nella verità dello sguardo.


2 commenti:

Eros&Thanatos ha detto...

Grazie Cinnamologus, non so davvero cosa dire (o scrivere, ma fingiamo di trovarci faccia a faccia), se non che sono davvero molto lusingato dalla tua dedica...
Al di là di questo, mi sembra ormai di capire che la molteplicità dei punti di vista e l' unicità delle persone siano il tuo campo di ricerca preferito...
Una grande attenzione per i particolari della vita di tutti i giorni (ho adorato la storia del "vecchierello viaggiatore" e quella sull' acacia) e una capacità di mantenere uniti sotto lo stesso denominatore comune, la relatività della conoscenza, spunti provenienti da ambiti molto differenti, sono la tua firma e il tuo marchio...
Complimenti
Eros&Thanatos

Cinnamologus ha detto...

Grazie per i complimenti! Sono felice che tu abbia apprezzato i miei scritti! Riuscire a ridurre in parole quelle emozioni purissime non è facile: resta sempre quel 10% di cui parli nel tuo post su Dalì che non può essere espresso in alcun modo! Ma io ci provo comunque, altrimenti sarebbero perdute per sempre insieme alla mia memoria.
Per quanto riguarda la relatività della Conoscenza, devo dire che mi inquietano un po' quelle persone che cercano di far passare visioni totalizzanti, "monolitiche" della realtà: che ci vuoi fare, i monoliti mi fanno venire in mente le pietre tombali...
A presto!
cinnamologus